L’Elfo è stato fondato nel ’73 da Gabriele Salvatores e Ferdinando Bruni, con un gruppo di amici, ragazzi più o meno ventenni, tra cui Cristina Crippa, Luca Toracca e Thalia Istikopoulou. Dopo qualche mese sono arrivato io e poi anche Ida Marinelli. Corinna Agustoni si unisce a noi nel ’75. Ci siamo tutti ancora oggi. La nostra storia si intreccia con la storia dell’altra Milano, la Milano “alternativa” nata all’inizio degli anni settanta. Abbiamo vissuto gli anni della rivolta giovanile e sociale, anni ricchi, anni di grandi mutamenti (anche contraddittori) della vita sociale nei suoi più minuti aspetti. Abbiamo avuto la fortuna di trasformare le nostre idee e le nostre speranze in vita e lavoro artistico autogestito.
Non siamo i soli, ma siamo tra i pochi che hanno mantenuto un aspetto essenziale di quegli anni: il gruppo, quello che allora si chiamava il collettivo. L’Elfo ebbe subito un successo generazionale travolgente, culminato nelle ultime emozionanti dieci repliche a Milano delle Mille e una notte organizzate assieme a Radio Popolare. Erano repliche speciali: c’erano Moni Ovadia, Mario Arcari e tutto il Gruppo Folk Internazionale che suonava dal vivo nello spettacolo. L’Elfo divenne un fenomeno sociologico, il teatro simbolo di una generazione, totalmente estraneo ai mondi interni del teatro: un fatto a sé.