Il Palazzetto dello Sport è un edificio multifunzione, adibito principalmente a uso sportivo, che sorge a Roma nel quartiere Parioli.
Ideato e progettato nel 1956 dall’architetto Annibale Vitellozzi e dall’ingegnere Pier Luigi Nervi, e realizzato tra il 1958 e il 1960 quale impianto destinato ad accogliere alcuni eventi dei XVII giochi olimpici di Roma, è tuttora in funzione e ospita manifestazioni sportive e concerti.
L’impianto è sede degli incontri interni della Pallacanestro Virtus Roma; in passato lo fu fino al 1983 e, ancora, tra il 2000 e il 2003; è altresì la sede degli incontri delle compagini pallavolistiche maschili M. Roma, squadra di B2, e Club Italia, di A2; in passato ospitò anche la Roma Pallavolo, società non più esistente dal 2002.
Più recentemente, vista la sua collocazione nei pressi di viale Tiziano, strada parallela di via Flaminia nel tratto tra viale delle Belle Arti e Ponte Milvio, l’impianto è talora chiamato PalaTiziano.
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Ippodromo Le Capannelle
Il primo Ippodromo di Capannelle, situato a Sud Ovest di Roma, nell’Agro Romano ed ai piedi dei Colli Albani, fu inaugurato nel 1881.
Nel 1926 la precedente struttura fu ricostruita. Il comprensorio dell’Ippodromo si estende attualmente su 140 ettari. L’area comprende due zone destinate alle scuderie che possono ospitare fino a 1.000 cavalli, la pista di allenamento speculare a quella di gara e l’ippodromo vero e proprio, teatro dell’attività di corse.
Via Appia Nuova, 1245 – ROMA
Tel. +39.06.716771 fax +39.06.71677213
Questa parte dell’impianto che tra tribune, parterre e aree verdi ha una ricettività di oltre 20.000 persone comprende anche la zona prato (attrezzata con tavoli fissi e barbecues), quattro tribune, aree ospitalità (Giardino e “Terrazza Derby”), bar e ristorante panoramico, zone adibite al gioco, spazi attrezzati per i bambini e l’agenzia di scommesse.
Hotel Raito
Membro della Ragosta Hotels Collection, l’Hotel Raito è un lussuoso albergo cinque stelle in Costiera Amalfitana, a pochi passi da Vietri sul Mare e facilmente raggiungibile da luoghi di interesse turistico, storico ed archeologico come Amalfi, Positano, Pompei ed Ercolano. Avvolto in una suggestiva atmosfera ed immerso nei vigneti e nei giardini tipici della Costiera Amalfitana, l’Hotel Raito rappresenta la simbiosi perfetta tra la bellezza naturalistica del paesaggio ed il moderno ed elegante design contemporaneo degli interni. Sospeso tra l’azzurro del mare ed il verde dei caratteristici agrumeti della Costiera Amalfitana, Hotel Raito è un mondo appartato di rara serenità, lontano dai rumori e dal caos delle città.
Teatro Marconi
Contatti: 06 5943554
Palazzo delle Esposizioni
Week end in Italia
La Strada
Contatti: 347 9368101
Villa D’Este
Villa d’Este, capolavoro del giardino italiano e inserita nella lista UNESCO del patrimonio mondiale, con l’impressionante concentrazione di fontane, ninfei, grotte, giochi d’acqua e musiche idrauliche costituisce un modello più volte emulato nei giardini europei del manierismo e del barocco.
Il giardino va per di più considerato nello straordinario contesto paesaggistico, artistico e storico di Tivoli, che presenta sia i resti prestigiosi di ville antiche come Villa Adriana, sia un territorio ricco di forre , caverne e cascate, simbolo di una guerra millenaria tra pietra e acque. Le imponenti costruzioni e le terrazze sopra terrazze fanno pensare ai Giardini pensili di Babilonia, una delle meraviglie del mondo antico, mentre l’adduzione delle acque, con un acquedotto e un traforo sotto la città, rievoca la sapienza ingegneresca dei romani.
Il cardinale Ippolito II d’Este, dopo le delusioni per la mancata elezione pontificia, fece rivivere qui i fasti delle corti di Ferrara, Roma e Fointanebleau e rinascere la magnificenza di Villa Adriana. Governatore di Tivoli dal 1550, carezzò subito l’idea di realizzare un giardino nel pendio dirupato della “Valle gaudente”, ma soltanto dopo il 1560 si chiarì il programma architettonico e iconologico della Villa, ideato dal pittore-archeologo-architetto Pirro Ligorio e realizzato dall’architetto di corte Alberto Galvani.
Le sale del Palazzo vennero decorate sotto la direzione di protagonisti del tardo manierismo romano come Livio Agresti, Federico Zuccari, Durante Alberti, Girolamo Muziano, Cesare Nebbia e Antonio Tempesta. La sistemazione era quasi completata alla morte del cardinale (1572).
Dal 1605 il cardinale Alessandro d’Este diede avvio ad un nuovo programma di interventi per il restauro e la riparazione dei danni alla vegetazione e agli impianti idraulici, ma anche per creare una serie di innovazioni all’assetto del giardino e alla decorazione delle fontane.
Altri lavori furono eseguiti negli anni 1660 – 70, quando fu coinvolto lo stesso Gianlorenzo Bernini.
Nel XVIII secolo la mancata manutenzione provocò la decadenza del complesso, che si aggravò con il passaggio di proprietà alla Casa d’Asburgo. Il giardino fu pian piano abbandonato, i giochi idraulici, non più utilizzati, andarono in rovina e la collezione di statue antiche, risalente all’epoca del Cardinal Ippolito, fu smembrata e trasferita altrove.
Questo stato di degrado proseguì ininterrotto fino alla metà del XIX secolo, quando il cardinale Gustav von Hohelohe, ottenuta in enfiteusi la villa dai duchi di Modena nel 1851, avviò una serie di lavori per sottrarre il complesso alla rovina. La villa ricominciò così ad essere punto di riferimento culturale, e il cardinale ospitò spesso, tra il 1867 e il 1882, il musicista Franz Liszt (1811 – 1886), che proprio qui compose Giochi d’acqua a Villa d’Este, per pianoforte, e tenne, nel 1879, uno dei suoi ultimi concerti.
Allo scoppio della prima guerra mondiale la villa entrò a far parte delle proprietà dello Stato Italiano, fu aperta al pubblico e interamente restaurata negli anni 1920-30. Un altro radicale restauro fu eseguito, subito dopo la seconda guerra mondiale, per riparare i danni provocati dal bombardamento del 1944. A causa delle condizioni ambientali particolarmente sfavorevoli, i restauri si sono da allora susseguiti quasi ininterrottamente nell’ultimo ventennio (fra questi va segnalato almeno il recente ripristino delle Fontane dell’Organo e del “Canto degli Uccelli”).
Arena Fregene Summer Festival
In un’area verde di 35mila mq, proprio accanto alla Pineta e al Parco Federico Fellini, un’arena estiva, un grande palco con platea, allestita un’area ristoro con un ampio e comodo parcheggio per le auto. E nella “Città delle Biciclette”, non poteva mancare un’area riservata alla sosta delle bike, una prerogativa tutta di Fregene. Un ritorno ai fasti del passato anche nella scelta della location: quella zona spettacoli dove un tempo, dalla tribuna sotto i pini secolari, si assisteva alle corse al galoppo nell’ippodromo.
Sferisterio
Lo Sferisterio di Macerata è una struttura teatrale unica nel suo genere architettonico, apprezzato da molti cantanti e direttori d’orchestra per la bontà della sua acustica.
L’edificio è stato progettato nel 1823 dal poliedrico architetto neoclassico Ireneo Aleandri (progettista, tra l’altro, del viadotto dell’Ariccia e del Teatro Nuovo “Gian Carlo Menotti” di Spoleto).
Lo sferisterio deve il suo nome e la sua particolare pianta a segmento di cerchio alla destinazione d’uso originaria, come luogo per il pallone col bracciale.
Ha una capienza massima di circa 2800 posti ed è noto dal 1921 per la stagione lirica estiva chiamata prima “Macerata Opera” e, dal 2006, trasformato in “Sferisterio Opera Festival” dall’allora direttore artistico Pier Luigi Pizzi.
Dal 2012 il Festival, diretto da Francesco Micheli, si chiama “Macerata Opera Festival”.
Nel 2005, dopo anni che la manifestazione si svolgeva a Recanati, per la prima volta si sono svolte qui le finali del concorso Musicultura, vinto da Simone Cristicchi con la canzone Studentessa universitaria.