Galleria Nazionale D’Arte Moderna

Galleria Nazionale D’Arte Moderna

La Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea è un museo di Roma.

Custodisce la più completa collezione dedicata all’arte italiana e straniera dal XIX secolo a oggi.

Tra dipinti, disegni, sculture e installazioni, le quasi 20.000 opere della raccolta sono espressione delle principali correnti artistiche degli ultimi due secoli, dal neoclassicismo all’impressionismo, dal divisionismo alle avanguardie storiche dei primi anni del Novecento, dal futurismo e surrealismo, al più cospicuo nucleo di opere di arte italiana tra gli anni ’20 e gli anni ’40, dal movimento di Novecento alla cosiddetta scuola romana.

La galleria nasce nel 1883, pochi anni dopo la costituzione dello stato unitario italiano (Roma era diventata capitale d’Italia nel 1871), poiché si sentiva la necessità di un museo dedicato agli artisti contemporanei viventi o scomparsi da poco.

La prima sede della Galleria fu il palazzo delle Esposizioni di via Nazionale, e la sua istituzione si deve all’opera del ministro Guido Baccelli.

Palazzo Massimo

Palazzo Massimo

Palazzo Massimo alle Terme è la principale delle quattro sedi del Museo nazionale romano, assieme alla sede originaria delle Terme di Diocleziano, che ospita attualmente la sezione epigrafica e protostorica, a Palazzo Altemps, sede delle collezioni rinascimentali di scultura antica, e alla Crypta Balbi, sede della collezione altomedievale.

È sito nel rione Castro Pretorio in piazza dei Cinquecento, nei pressi della stazione Termini.

L’area espositiva occupa quattro dei piani da cui è costituito il palazzo, essendo gli altri ambienti riservati ad uffici della Soprintendenza Speciale Archeologia Belle Arti e Paesaggio di Roma.

L’allestimento museale è articolato in sottosezioni che illustrano i momenti più importanti della produzione artistica di Roma antica.

Il Museo ospita la “sezione di arte antica” con opere figurative di epoca tardo-repubblicana, imperiale e tardo-antica al pianterreno, primo e secondo piano (tra cui le opere d’arte delle grandi residenze dell’ordine senatorio, con originali greci portati a Roma in epoca antica) oltre ad una “sezione di numismatica e oreficeria” sugli aspetti dell’economia romana al piano interrato

Teatro Moderno di Grosseto

Teatro Moderno di Grosseto

Il Teatro Moderno è il principale teatro della città di Grosseto.


Storia

Il teatro è stato realizzato originariamente tra il 1948 e il 1949 con una capienza di circa 500 spettatori.

Nel 1957 fu poi dato inizio alla fase di progetto per un ampliamento della sala e l’attuale teatro è stato quindi costruito tra il 1963 e il 1966.

Nel 2005 il cinema-teatro cessò la sua attività e nel 2007 fu acquistato dal Comune di Grosseto.


Descrizione

Con i suoi 1 000 posti costituisce uno spazio teatrale di vaste dimensioni, il maggiore in città.

Per le sue caratteristiche e per la sua attività, sia cinematografica che teatrale, costituisce una delle realtà più importanti nel contesto cittadino e ospita, assieme al Teatro degli Industri, la stagione teatrale dell’amministrazione comunale.

Casina Valadier

Casina Valadier

La Casina Valadier è il nome con cui è solitamente conosciuto il caffè del Pincio, un piccolo edificio sito in piazza Bucarest, all’interno di Villa Borghese, a Roma.

Costituita da un volume cubico, cui è addossata un’elegante esedra con colonne di ordine ionico, la casina era nata con la funzione di ritrovo alla moda, anche per la sua posizione panoramica.

Fino al 1990 circa, la Casina era stata uno dei ristoranti più rinomati di Roma. Un recente restauro ha ridato splendore alla raffinata atmosfera dell’interno neoclassico, ricco di affreschi e pitture in stile pompeiano.

La Casina riaprì il 19 giugno 2004 dopo vari interventi di restauri.

Ristorante con raffinati piatti della cucina italiana, in un palazzo ottocentesco dagli interni neoclassici.

Chiesa di Santa Maria del Priorato

Chiesa di Santa Maria del Priorato

La chiesa di Santa Maria del Priorato, già denominata Santa Maria in Aventino, è un luogo di culto cattolico situato all’interno della villa del Priorato di Malta, nel rione Ripa di Roma; come l’intero complesso gode del diritto di extraterritorialità e rientra all’interno del territorio della parrocchia di Santa Prisca.[2]

Teatro Dal Verme

Il Teatro Dal Verme

Teatro Dal Verme è uno storico teatro di Milano.

Un tempo era un prestigioso teatro lirico e vi si tenevano dibattiti politici.

Oggi è utilizzato per concerti di musica classica e proiezioni cinematografiche.

Offre un vasto panorama di musica classica, sinfonica, rock e jazz.

Annualmente ospita alcuni eventi del Festival “La Milanesiana”, con la partecipazione di scrittori, filosofi, musicisti e personaggi internazionali della cultura.

Al teatro debuttarono molti astri nascenti della lirica, tra cui Giacomo Puccini con Le Villi nella prima assoluta del 1884 e nella quarta versione del 1889 con Michele Mariacher e Ruggero Leoncavallo con Pagliacci nel 1892 con Fiorello Giraud, Adelina Stehle, Victor Maurel, Mario Ancona e la direzione di Arturo Toscanini. Sempre in questo teatro vi fu la prima italiana de La vedova allegra di Franz Lehár, il 27 aprile 1907. Trovarono qui la loro sede anche le rappresentazioni del Teatro futurista di Filippo Tommaso Marinetti. I giovani Arturo Toscanini e Pietro Mascagni effettuarono in questo teatro le loro prime esibizioni pubbliche. Il 18 dicembre 1925 vi fu la prima assoluta con successo di Cin Ci La.

Teatro Ariston

Teatro Ariston 
San Remo

Il teatro Ariston della città di Sanremo, in provincia di Imperia, è uno dei più noti cinema-teatro d’Italia, in cui vengono organizzati spettacoli ed eventi.

Negli anni cinquanta il commendatore Aristide Vacchino decise di acquistare il terreno sul quale sarebbe sorto il teatro e nel 1963, dopo circa 10 anni di lavoro, nacque il teatro Ariston.

Una struttura immensa e maestosa, stupefacente per la tecnologia adottata all’epoca per la realizzazione del teatro.

È diventato famoso al pubblico italiano perché dal 1977 ospita annualmente il Festival della Canzone Italiana (che in precedenza si teneva nel salone delle Feste del Casinò Municipale della città dei fiori).

In quell’occasione l’Ariston ospitò un’altra manifestazione, comunque legata alla kermesse canora.

Oltre al Festival della Canzone Italiana, all’Ariston si tiene ogni anno il Premio Tenco e ha ospitato fino al 2014 il Premio regia televisiva.

Arena del Molo

Arena Del Molo 

Terracina

Arena del Molo è uno splendido complesso di oltre 13.000 mq di cui 9.000 interamente dedicati all’ intrattenimento.

Esso è situato sul molo di Terracina.

Immerso nel verde, a soli 10 metri dalle bellissime spiagge della perla del litorale pontino, ai piedi del magnifico tempio di Giove Anxur, principale attrazione turistica del territorio.

Gode di una posizione centrale, nel cuore della movida terracinese, abbracciato da un’importante zona turistica.

L’Arena del Molo rappresenta una realtà innovativa.

Un importante centro per la vita notturna e giovanile, costituito da un insieme di locali e strutture, differenti tra loro per stili, generi musicali e peculiarità enogastronomiche, in modo da poter accontentare tutti i gusti.

All’interno della struttura, infatti, tutto è pensato per favorire l’incontro e l’integrazione tra le persone ed i loro modo di divertirsi e vivere la musica; per questo ogni sera viene proposto un evento diverso, con spettacoli musicali e non solo, che spaziano attraverso i generi più disparati.

Blu Bar Festival

Francavilla Al Mare – Blu Bar Festival 

Blu Bar Festival

Nato con lo spirito di rievocare l’atmosfera degli anni ’60 e ’70, attraverso la musica.

intonando le stesse canzoni che li avevano accompagnati durante i loro primi amori, le loro avventure, le loro prime esperienze professionali.

Il Blu Bar Festival è diventato in questi 15 anni un punto di riferimento della grande trasformazione avvenuta dal pop al rock, individuando la musica che cambiò l’Italia.

Francavilla al Mare da sempre è una stella nel firmamento turistico italiano.

La prima edizione del Blubar Festival “raduno di gruppi musical anni “60  “70,  si svolse sulla spiaggia di Viale Kennedy con un grandissimo successo ma tecnicamente per la logistica, impraticabile

Palazzo Mauro De Andrè

Palazzo Mauro De Andrè

Il Palazzo delle Arti e dello Spettacolo è uno fra i rarissimi esempi, a Ravenna, di architettura contemporanea; e, per altro, si è dimostrata una fra le strutture al coperto più funzionali a livello nazionale.

Un vanto, insomma, per la città. Il progetto porta la firma di un architetto particolarmente raffinato, Carlo Maria Sadich, autore fra l’altro delle strutture effimere dell’Estate Romana, al Circo Massimo, nel 1984.

Voluto dal Gruppo Ferruzzi e intitolato a un collaboratore prematuramente scomparso, Mauro De André, fratello del cantautore Fabrizio, il Palazzo è stato inaugurato nell’ottobre 1990, e da allora ospita grandi eventi sportivi, commerciali e artistici.

A partire, nello stesso anno di apertura, dal concerto diretto da Valerj Gergiev, con la partecipazione di Mstislav Rostropovič e Uto Ughi.

L’intero complesso ha tre eccellenze progettuali; intanto la grande cupola bianca su pianta quadrata alta 33 metri.

È composta da una struttura metallica reticolare coperta da una membrana traslucida in fibra di vetro.

Poi un vero e proprio gioiello, la scultura di Alberto Burri “Grande Ferro R” che rievoca la carena di una nave rovesciata.

Infine il “Danteum”, accesso al Palazzo, una sala ipostilo composta da cento tra pilastri e colonne; i pilastri esterni in pietra a vista e le colonne al centro: nove sono di ferro e di colore rosso (l’Inferno), nove di marmo di Carrara (Purgatorio) e nove in cristallo (Paradiso).

Di grande bellezza anche il mosaico realizzato da Elisa Montessori e Luciana Notturni.

L’interno conta 3.800 posti, ma lo spazio si può modificare spostando le gradinate mobili che, scorrendo su rotaie, possono essere collocate aperto sul retro.

Il Palazzo ospita ogni anno alcuni fra gli eventi più importanti del Festival.

Il “battesimo” è arrivato già nel 1992 con il Concerto straordinario per i 500 anni della scoperta dell’America, con Riccardo Muti a dirigere la Philadelphia Orchestra.