Teatro dei Comici Palazzo Santa Chiara

Sito in una delle zone più belle del centro di Roma, Piazza Santa Chiara, alle spalle del Pantheon, Palazzo Santa Chiara – Teatro dei Comici, una volta Teatro Rossini, è ospitato in un palazzo che risale alla metà del ‘600 e fu costruito dove, al tempo, sorgevano case ospitanti le Suore Domenicane, in una delle quali, nel 1380, morì Santa Caterina da Siena, oggi trasformata in cappella e visitabile in teatro.

L’istituto proprietario dell’immobile, l’Arciconfraternita della Santissima Annunziata, nel 1873, concesse, in affitto per ventitrè anni, una parte del palazzo a degli impresari romani che ne fecero un teatro “per rappresentazioni diurne e notturne” e per il quale spesero “la gravissima somma di 100.000 Lire”.

Il Teatro, opera di Virgilio Vespignani, aveva l’ingresso dove oggi è la hall dell’albergo Santa Chiara e venne inaugurato il 7 Febbraio 1874 alla presenza dei futuri reali d’Italia e delle massime autorità cittadine e nobiliari.
I cronisti dell’epoca scrissero: ”E’ un teatrino elegantissimo”.
Il Teatro disponeva di seicento posti: settanta in sala e i rimanenti nelle due file di palchi e del loggione.

Nei primi tempi si alternavano opere liriche di Rossini, di Verdi e di Bellini, a spettacoli di arte varia, ma il 19 Gennaio del 1879, per la prima volta, venne rappresentata l’operetta romanesca “Meo Petacca” interpretata da Filippo Tamburri, il più importante attore dialettale dell’epoca. Da allora il Teatro divenne la culla del dialetto romanesco e, sostenuta da Gigi Zanazzo, commediografo e direttore del giornale Rugantino, la programmazione fu un susseguirsi di commedie e operette vernacolari romane, tra le quali anche “Er Marchese der Grillo” di Berardi-Mascetti.

Il 20 Aprile 1886 il Teatro tornò alla Santissima Annunziata che, abbattute le file dei palchetti e del loggione, ne fece, prima la sede della Libreria Declè, e poi l’archivio dell’Arciconfraternita.
Nel periodo dell’Ottocento, valenti artisti, come Adelaide Ristori, Leopoldo Fregoli e Lina Cavalieri, ne calcarono le scene.
Il 21 Aprile 1950, come per incanto, riapre l’antico Teatro Rossini ad opera di Checco Durante, attore e poeta dialettale romano.

La maggior parte delle opere rappresentate dal nuovo capocomico erano scritte da romani veraci ed altre adattate al dialetto dal “Sor Checco”. Agli inizi del 1976 muore Checco Durante, e la direzione passa alla moglie Anita e al genero Enzo Liberti.
Il gruppo diviene “Compagnia Stabile del teatro di Roma Checco Durante”, e il cartellone si arricchisce di alcune bellissime commedie scritte da Liberti. Nel 1981 la famiglia Durante chiamò Emanuele Magnoni come capocomico, poi, nel 1990, Alfiero Alfieri con Anita Durante, regalò al pubblico, divertito, momenti di sana euforia, grazie ad una colorita comicità creativa dei due.

Nel 1992 Anita abbandona le scene e Alfieri continua, da solo, fino al 2005.
Da quell’anno, fino a Luglio 2008, la gestione è dell’impresario Mario Smeriglio.

Dall’Agosto 2008 inizia un nuovo capitolo per il Teatro.

Gustavo Cuccurullo ne assume la gestione e, con una radicale risrutturazione, estetica e funzionale, rende Palazzo Santa Chiara – Teatro dei Comici una delle più belle strutture teatrali del nostro Paese.

(tratto da: Renato Merlino, Il Teatro Rossini dalle origini ad oggi, Sovera Multimedia s.r.l., 2000)

Teatro Stabile del Giallo

Il Teatro Stabile del Giallo nasce nel 1986 da un’idea di Giancarlo Sisti e Susanna Schemmari. Il progetto di creare uno spazio dedicato alla sola messinscena di gialli è il risultato di tre anni di ricerche artistiche e di mercato, che rivelarono un’enorme mole di materiale teatrale e teatrabile, nonché un settore di pubblico possibile

Nel novembre 1986 viene inaugurata la prima stagione del Teatro Stabile del Giallo con una delle commedie più classiche: Trappola per topi a cui seguono autori di irresistibile richiamo, talvolta mai messi in scena in Italia, come: Rex Stout, Dashiell Hammett, Georges Simenon, Ellery Queen, oltre naturalmente ai già citati Agatha Christie e sir Arthur Conan Doyle.

Naturalmente per mettere in scena tutto questo occorrevano anche degli attori, dei registi, dei tecnici all’altezza della situazione. Nessuno aveva mai recitato in un giallo a teatro, bisognava anche inventarsi un modo che fosse magari più vicino al cinema, ma che non perdesse di vista lo specifico teatrale, dove i personaggi fossero a servizio del meccanismo, della trama, della suspence.

Insieme alla proposta artistica, fu avviata sin da allora una tradizione che dura ancora oggi: il dopo-teatro. A spettacolo finito il pubblico era (ed è tutt’oggi) invitato a mangiare qualcosa insieme agli attori, bere un bicchiere di vino e discutere dello spettacolo. Si trattò di una intuizione estremamente felice, poi ripresa da altri teatri, la barriera invalicabile tra attori e spettatori veniva abbattuta, andare a teatro perdeva forse una parte della sua sacralità ma si riappropriava della sua dimensione di evento di partecipazione popolare che in qualche maniera riprendeva la grande tradizione italiana del melodramma (si sa che nei palchetti dei teatri ottocenteschi avveniva di tutto).

L’operazione, per l’epoca e in fondo ancora oggi innovativa, si rivelò sin dall’inizio vincente, il pubblico cominciò ad affluire a frotte in quel piccolo teatro arrampicato sulla via Cassia, facendo la fila per assistere alle gesta dei Poirot o degli Sherlock Holmes, oppure sedotto dalle avvincenti trame o dalle torbide atmosfere dei maestri del giallo. I cartelloni delle stagioni si sono nei decenni affollati di titoli ed autori di irresistibile richiamo, talvolta mai messi in scena in Italia, ne citiamo alcuni: Rex Stout, Dashiell Hammett, Georges Simenon, Ellery Queen, Stephen King, Tarantino, Harris, oltre naturalmente ai già citati Agatha Christie e sir Arthur Conan Doyle. La drammaturgia internazionale, di altissimo livello, è vastissima (Edipo Re e Amleto, tanto per fare un esempio, non sono “Gialli”?).

Nel 2000 la Direzione Artistica del Teatro è stata assunta da Raffaele Castria ed è subentrata la gestione di un gruppo di artisti con idee nuove che, pur non discostandosi dalla tradizione che il Teatro Stabile del Giallo ha imposto, sta aprendo nuove prospettive di sicuro interesse per gli appassionati, i fedelissimi e i neofiti. In questi ultimi anni il teatro sotto l’impulso della nuova direzione artistica e del nuovo gruppo (che si è auto-strutturato in termini assolutamente “democratici”) ha sempre di più investito risorse ed energie nella direzione del rinnovamento e dello sviluppo di un proprio specifico linguaggio estetico e artistico.

Un capitolo a parte merita lo spazio teatrale. Il vecchio storico teatrino non c’è più. La compagnia fu sfrattata per far spazio (sic!) a un nuovo supermercato nel 2001. La vicenda all’epoca ebbe grande risalto sulla stampa e si formò un “Comitato Amici Teatro Stabile Del giallo” di cui facevano parte personaggi pubblici come Rita Levi Montalcini, Ettore Scola, Mario Monicelli, Diletta Gassman, e tanti altri. Il comitato presentò una petizione all’Amministrazione del Comune di Roma, che prese atto della situazione e assegnò alla compagnia un nuovo spazio, quello attuale, più grande e funzionale.

Il teatro, ristrutturato dal Municipio XX, con cui la compagnia porta avanti una proficua collaborazione che si sta sviluppando ulteriormente grazie al lavoro della Commissione Cultura del Municipio e all’Assessore Alla Cultura Marco Perina, ha riaperto tre stagioni fa, e, dopo due anni di interruzione, è stato immediatamente premiato dall’afflusso del suo pubblico.

Auditorium del Massimo

L’Auditorium del Massimo, Centro polifunzionale di alto livello tecnologico e strutturale, situato nel tranquillo quartiere dell’Eur è riuscito a portare Roma a livello delle grandi capitali europee per quanto riguarda l’offerta di servizi congressuali. L’Auditorium si sviluppa in un’area complessiva di circa 3.000 mq e dispone di ampie sale congressi che rendono questo spazio altamente competitivo sul territorio della capitale. A Roma, infatti, eccettuate le strutture alberghiere, l’Auditorium del Massimo è sicuramente l’unico spazio congressuale che possa definirsi polifunzionale.
La struttura, nata nel 1995 e adatta grazie all’eccezionale ricettività ad ospitare ogni genere di attività quali congressi, convegni, seminari, esposizioni, concerti, mostre.

La sala più ampia di questo complesso è la Sala Massimo che arriva ad ospitare 900 persone. Strutture altamente tecnologiche e scenografiche sono la caratteristica di questa sala, provvista di un palcoscenico circolare di 13 metri di diametro con un profondo retropalco e un megaschermo mobile. La Sala Massimo fornisce inoltre impianto per la traduzione simultanea in 5 lingue con ricevitori a infrarossi e di 4 linee ISDN per la proiezione in videoconferenza.
Altre sale completano l’offerta del centro congressi. L’elegante Sala 1 di forma circolare; la Sala 2, più raccolta, utilizzata per riunioni fino a 40 persone o come sala stampa.
A lato della Sala Massimo sono situate la Sala Blu e la Sala Verde spazi ideali per ospitare catering ed esposizioni.
Allo scopo di offrire un servizio a 360 gradi, personale specializzato è disponibile per servizi di hostess, segreteria, ufficio stampa, organizzazione di serate.

Capienza: 300 a 1400 p

Teatro Cassia

Il Teatro Cassia viene inaugurato nel 2009: per aprire uno spazio per l’organizzazione e la gestione di attività culturali e di spettacolo, nel settore teatrale, cinematografico e musicale. La programmazione è eterogenea, dal teatro classico e contemporaneo, alla musica, alla danza, alle attività di matinèe con le scuole, laboratori teatrale e anche di danza.

Piccolo Lirico Teatro Flaiano Roma

Il Piccolo Lirico – Teatro Flaiano è situato nel centro storico della Capitale, tra il Pantheon e Piazza Venezia, in via Santo Stefano del Cacco (il nome deriva dalla chiesa omonima gestita dai monaci Silvestrini, ai quali fu affidata da Pio IV nel 1563 e dal “macacco”, nome dato dal popolo romano a una statua egizia di cinocefalo, oggi custodita nei Musei Vaticani, ritrovata tra i resti di un tempio, probabilmente dedicato a Iside, su cui nel IX secolo la chiesa fu eretta). Il Teatro Flaiano è stato inaugurato nel novembre del 1928 con il nome “Teatro dei Fanciulli” dal Cavalier Gioacchino Flamini, presidente del circolo Savoia. Nel 1944 cambiò nome diventando “Teatro Arlecchino”, e sotto la direzione artistica dell’attore Aldo Fabrizi, divenne ritrovo di artisti e intellettuali come Anna Magnani, Valentina Cortese, Luchino Visconti, Vittorio Caprioli, Gianrico Tedeschi, Bice Valori, Monica Vitti, Valeria Moriconi, Gianni Agus e Raffaele Pisu.Nel 1969 prese il nome di Teatro Ennio Flaiano (in omaggio allo scrittore pescarese che qui aveva rappresentato, insieme ad altri intellettuali dell’epoca, tra cui Vittorio Gassman, il suo “Teatro tascabile”) e sulla scena continuarono ad alternarsi, con l’organizzazione del Teatro di Roma e brevemente di Maurizio Costanzo, artisti come Valeria Moriconi, Anna Proclemer, Glauco Mauri, Ottavia Piccolo, Paolo Poli, Piera Degli Esposti, Sandro Massimini, Maurizio Micheli, Lucia Poli, Giorgio Albertazzi, Franco Graziosi, Leopoldo Mastelloni. Nel 1997, viene rilevato dalla Pro.s.i.t. di Gabriella Callea che ne affida la direzione artistica a Rossana Siclari. In questi anni, il Teatro Flaiano ha cercato di individuare una propria strada e fisionomia che si distinguesse, anche con le produzioni, adottando una serie di iniziative coraggiose e innovative come il progetto della “Piccola lirica” (grandi opere celebri ridotte a un’ora e mezza , rappresentate con cantanti, musica dal vivo, scene, costumi) ripagato dal grande consenso della critica e del pubblico.

Teatro Parioli

Dopo un lungo periodo di chiusura, nel marzo 2020, Michele ed Enzo Gentile insieme a Giovanni Vernassa, con il sostegno di Banca del Fucino, hanno rilevato il Teatro Il Parioli. La direzione artistica è affidata a Piero Maccarinelli.

 

Il Teatro Parioli nasce nel 1938 come sala cinematografica e si trasforma negli anni a seguire in teatro di prosa fino a raggiunge l’apice della notorietà̀ grazie ad artisti quali Alighiero Noschese, Antonella Steni ed Elio Pandolfi con alcune rappresentazioni che fecero la storia dell’intrattenimento italiano come Scanzonatissimo, che successivamente divenne oggetto di trasposizione cinematografica.

 

Nel 1985 Padovani ne rileva la gestione e mette in scena cartelloni che spaziano dal Varietà di Arturo Brachetti a spettacoli con Mario Scaccia, Gianrico Tedeschi, la Premiata Ditta, Pino Quartullo, Pitagora Quattrini e Massimo Dapporto, Aldo e Carlo Giuffrè, Zuzzurro e Gaspare, Alessandro Benvenuti, Franca Rame, Pambieri-Tanzi, Grazia Scuccimarra, Gioele Dix.

 

Alla fine degli anni ‘80 il teatro inizia ad ospitare le riprese del Maurizio Costanzo Show, popolare talk show trasmesso dalle reti Mediaset che porta ampia visibilità̀ al teatro e lo identifica come luogo di spettacolo a valore culturale.

Nel 2011 il teatro Parioli viene rilevato da Luigi De Filippo e nel corso degli anni a seguire viene rinominato Teatro Parioli Peppino De Filippo.

Il teatro Parioli diviene nel tempo sede importante nel mondo del tatro italiano privato con qualche incursione di ospitalità pubblica come Dipartita Finale che vede riuniti Gianrico Tedeschi, Massimo Popolizio, Franco Branciaroli e Ugo Pagliai o con alcune regie di Maurizio Scaparro.

 

Oggi Il Parioli vuole essere un grande teatro privato con la vocazione a diventare un centro culturale e polifunzionale: un teatro di produzione e di ospitalità che avrà una seconda sede presso il Teatro dei Marsi di Avezzano che sarà la sede per la prova e il debutto di alcuni degli spettacoli prodotti da Il Parioli.

 

La produzione teatrale si concentrerà su spettacoli che abbiano una valenza culturale ma allo stesso tempo richiamino un pubblico sempre più vasto e diversificato.

 

Per la stagione 2022-2023 sono in progettazione La casa dell’amore scritto e diretto da Cristina Comencini e Il figlio di Zeller per la regia di Piero Maccarinelli.

Teatro San Babila

Il Teatro San Babila di Milano viene costruito nel 1964 dall’architetto Gottardi per espressa volontà dell’allora Cardinale Montini, poi Arcivescovo di Milano e futuro Papa Paolo VI. Un teatro costruito all’avanguardia, con impianto ditraduzione simultanea per congressi internazionali e con una sala concepita con un’acustica perfetta, cioè il tempio della prosa. E’ sempre stato considerato “il salotto” di Milano. Sul suo palcoscenico hanno recitato i più grandi attori italiani: Paolo Stoppa, Aroldo Tieri, Peppino De Filippo, Nino Taranto, Glauco Mauri, Rossella Falk, Ernesto Calindri, Lauretta Masiero, Giulio Bosetti, Enrico Maria Salerno, Renzo Montagnani, Giancarlo Sbragia, Lella Brignone, Gianni Santuccio, Sara Ferrati e tanti altri non di minor importanza.

Teatro della Luna

Il Teatro della Luna è il primo teatro in Italia appositamente progettato per ospitare i più grandi musical con le loro imponenti scenografie: nato nel 2003, è stato realizzato da ForumNet, gruppo leader in Italia nella gestione di spazi polifunzionali (tra cui il Mediolanum Forum e il Palazzo del Ghiaccio di Milano, il PalaLottomatica di Roma e il PalaLivorno di Livorno) e nella produzione di contenuti e di servizi per l’intrattenimento dal vivo.
Il teatro può ospitare 1.730 spettatori in una grande platea a piano inclinato ed offre possibilità tecniche all’avanguardia: il palco ha la superficie record di 800 mq, il boccascena misura oltre 16 m; sono presenti la fossa orchestrale ed un ponte luci per 400 riflettori con 3 postazioni per i seguipersona.
Già alla prima stagione il teatro è risultato primo in Italia per affluenza di pubblico e da allora ha ospitato oltre 800.000 spettatori, contribuendo in modo decisivo a sviluppare il mercato dei musical nel nostro Paese.

Teatro Ghione

Il teatro Ghione si trova in via delle Fornaci, a due passi dal Vaticano. Il Ghione alterna opere teatrali classiche a lavori più moderni: nella programmazione del teatro non mancano mai opere di Wilde, Pirandello, Shakespeare e Goldoni, oltre a concerti musicali. La sala contiene 500 posti e questo permette di seguire lo spettacolo in maniera comoda e raccolta. Questo teatro è stato fondato e diretto dall’attrice Ileana Ghione fino alla sua scomparsa, avvenuta il 3 dicembre 2005. Se vi piace il teatro vero vi invitiamo ad assistere a uno degli spettacoli in programma.

Teatro Sette

99 Posti ed oltre.
Aria condizionata e riscaldamento.
Sistema di aerazione con ricambio d’aria.
DIMENSIONI PALCO:
LARGHEZZA: 6,70 – PROFONDITA’: 6,50 m – ALTEZZA: 3,60
Schermo da proiezione.
Efficiente impianto luci da 24 canali indipendenti.
Impianto audio a 8 canali.
Videoproiettore, videoregistratore e TV.
Ideale per conferenze e rappresentazioni musicali.
Doppia piastra di registrazione, lettore cd e radiomicrofoni.
Ampia sala prove per allestimento e preparazione spettacoli.
Sala d’aspetto comoda ed accogliente.