Sull’altura situata nel centro di Genova al limite dello storico quartiere di Portoria, nel 1821 Carlo Barabino completò il progetto di un grande parco cittadino, l’Acquasola. Per completare l’offerta di intrattenimenti dell’attrazione, nel 1825 fu edificato un piccolo teatrino in legno, subito accanto al parco, presto ribattezzato col nome di Teatro Diurno, perché attivo durante le ore della giornata.[3]
Sette anni più tardi, il teatro fu trasformato in un’arena aperta con circa tremila posti, con progetto di Luigi Prato.[4][3] Nel 1870, in seguito all’ampia urbanizzazione che coinvolgeva tutta la città in quei decenni, fu riprogettato da Nicolò Bruno e acquistato dai fratelli Chiarella, mentre quattro anni dopo fu costruito il tetto.[3] L’architetto Mario Labò lo ristrutturò nuovamente nel 1932, e l’edificio divenne sede del Teatro Stabile di Genova a partire dal 1936, ma la seconda guerra mondiale ebbe gravi ripercussioni sulla struttura, semi distrutta dai bombardamenti inglesi su Genova dei primi anni 1940.[3]
L’architetto Dante Datta firmò il progetto di ricostruzione del 1955, alloggiandolo nei fondi di una palazzina a pianta rotonda in stile neoclassico,[3] sempre dirimpetto al parco dell’Acquasola e accanto a Piazza Corvetto.
Tra i direttori d’orchestra più celebri dell’800 che hanno diretto al Politeama Genovese, il maestro Antonino Palminteri, presente sul podio nell’ottobre del 1893, portando in scena l’opera Aida di Giuseppe Verdi.[5]. Il Politeama rivaleggiava con il Teatro Carlo Felice nella stagione lirica e fu il primo teatro in città a mettere in scena un’opera di Richard Wagner.[6]
Nel 1994 termina la gestione da parte del Teatro Stabile di Genova e il Politeama Genovese viene acquistato dalla Politeama Spa,[3] una società di privati che vede tra i propri soci Savina Savini Scerni, presidente del teatro fino al 2019, anno della prematura e dolorosa scomparsa, e Danilo Staiti, direttore artistico del Teatro e oggi anche Presidente e legale rappresentante. Alla direzione organizzativa Claudia Scerni, figlia di Savina Savini e Enrico Scerni.
Per buona parte degli anni 1990, la scrittrice Barbara Fiorio ha collaborato col Politeama in veste di promoter.